Teotihuacan (Lunedì 27/08/07)

Per motivi di traffico vi consigliamo di visitare Teotihuacan la mattina. Per comodità ci siamo appoggiati ad uno dei numerosi autisti convenzionati con l'albergo, ed è stato un bene.
Come prima tappa ci ha accompagnato alla sede di una cooperativa che vive fabbricando oggetti di Ossidiana e tessuti multicolore fatti di cotone e agave. Ci hanno mostrato la lavorazione dell'ossidiana, come si fa ad estrarre il filo dall'agave e come si estrae il
Pulche, la linfa dell'agave, che può essere bevuta ed è leggermente alcolica (non male dopo tutto).
Successivamente, l'autista ci ha accompagnato alla Piramide della Luna e ci ha aspettato alla fine della Via dei Morti, ma solo dopo averci fatto una lunga introduzione al sito e averci fatto sentire il verso di un antico uccello estinto, uno strano effetto acustico che si ha battendo le mani nel mezzo delle piazze di alcuni siti archeologici (anche a Chichen Itza).

Teotihuacan dove "gli uomini diventano dei"

Situata ad una quarantina di chilometri a nord-est di Città del Messico, questa città installata in un enorme valle nel mezzo delle montagne aride, fu la più grande città del Messico e la capitale del più grande impero precolombiano.
È una delle aree archeologiche più importanti. Nel suo massimo periodo di fulgore, il luogo, dove “gli uomini diventano dei”, era abitato da 250.000 persone. Fu fondata nel 150 a.C. in una posizione strategica, dall'ottimo clima, in grado di controllare i traffici diretti verso il Golfo del Messico. Da centro agricolo si trasformò ben presto in centro commerciale e produttore dell'ossidiana, che era lavorata nei suoi laboratori.
Oggi è uno dei siti più visitati del Messico e la popolazione locale continua a vivere sulla produzione di ossidiana, fabbricando dei bellissimi pezzi da collezionare di copie dei pezzi originali trovati nei differenti siti del paese.
Nel VII secolo ebbe inizio la sua decadenza. I suoi abitanti l'abbandonarono nel 750.
Entrando si vede la Grande via Sacra, Avenida de los Muertos, asse principale, è fiancheggiata da ampie piattaforme destinate alle celebrazioni dei riti religiosi.
La Grande Via Sacra conduce alla Ciudadela, costruita nel periodo classico, raggiunge la considerevole lunghezza di 400m. Composta da quattro piattaforme conserva il Tempio di Quetzalcoatl, la cui facciata ha pregevoli esempi di tablero teotihuacano. La scalinata del tempio è fiancheggiata da numerose alfarda con enormi teste del serpente piumato.

Avenida de los Muertos
Testa del serpente piumato

Sulla sinistra si eleva la gigantesca mole della Piramide del Sole: base quadrata con 225m di lato e 63m di altezza, 365 gradini.
Preparatevi ad una lunga e ripida salita (in tutto il sito i gradini non mancano anche sulla strada in pianura…), ma dalla sommità la vista è notevole.

Piramide del Sole
Piramide del Sole

All'estremità nord sorge, nella Plaza de la Luna, la Piramide della Luna: alta 46m, formata da quattro piani sovrapposti, con 112 scalini.
Questa salita è stata sicuramente più facile da compiere rispetto alla salita sulla Piramide del Sole, anche perché è percorribile solo la prima gradinata, non è possibile salire fino in cima.

Plaza de la Luna
Piramide della Luna

La Plaza de la Luna comprende altre costruzioni quali: il Palazzo della Farfalla o Placio del Quetzalpapalotl, con un patio interno che ha numerose colonne con raffigurazioni della farfalla Quetzal; il Patio dei Giaguari con tracce di dipinti; il Tempio delle conchiglie Piumate, risalente al II secolo.

Patio dei Giaguari - tracce di dipinti

Guadalupe la Madonna india

Apparizione della Madonna di Guadalupe

Il 9 dicembre 1533 la Vergine apparve, stretta in un mantello con ricami in oro, all'indio Juan Diego nel bosco, sul Cerro El Tepeyac, dove un tempo sorgeva il tempio azteco della dea Tonantzin, madre degli dei. La Madonna gli chiese di costruire un cappella in suo onore, ma il vescovo, Fray Juan de Zumarraga, non diede conto alle parole di Juan Diego. La Madre di Cristo allora si palesò un'altra volta, imprimendo la sua immagine sul mantello bianco dell'indio e dicendogli di raccogliere le rose che crescevano in quel luogo e di portarle, insieme al mantello, al prelato.
Il mantello è appeso sopra l'altare di marmo della nuova Basilica.
Da allora Nostra Signora di Guadalupe fu la patrona del Messico. Così l'opera di conversione delle popolazioni autoctone fu agevolata anche da questo prodigio, utilizzato strumentalmente dall'accorto clero spagnolo.

Madonna di Guadalupe
Nuova basilica

Giorno 2: Città del Messico

Giorno 4: Città del Messico